Perché due numeri con il punto esclamativo e l’ultimo interrogativo?
Perché i primi due sono certi, l’altro è futuro e quindi probabile, quasi certo, atteso, cercato, ma non ancora definitivo.
Ok, questo post è abbastanza personale, ma è qualcosa che voglio condividere con voi.
6 settembre 1975.
L’anno scorso sono passati 38 anni da quel 6 settembre. Oggi ne sono passati 39 e l’anno prossimo saranno 40.
39 anni di matrimonio con Ica (nome intero Maria Ludovica)!!!!
Wow!!!
Che costanza. Che coraggio. Che pazienza. Tutte cose che ICA ha dimostrato di possedere, per sopportarmi per 39 anni (ufficiali, poi ci sono i precedenti, ufficiosi).
Anch’io, però. Almeno un pochino.
E stamattina, scambiandoci gli auguri fra un caffè e una camicia da stirare, ci siamo detti:
“ma quando mai potevamo immaginare di festeggiare questo anniversario, e il precedente e probabilmente il prossimo, in Cameroun?”
Certamente è inusuale. Qualche altra coppia immagina di festeggiare il proprio anniversario all’estero o in qualche posto interessante, anzi lo programma: per l’anniversario andiamo a Parigi, o alle Maldive, o a Venezia. Ma è un’altra cosa.
Noi siamo qua, insieme come sempre, a imparare qualcosa di nuovo tutti i giorni, come è successo per i passati 14235 giorni (più o meno). A cercare di trasferire qualcosa di noi a chi ci accompagna tutti i giorni, che sia giovane o vecchio, maschio o femmina, bianco o nero, giallo o a righine.
Ci sono i biondi, i bruni, i rossi; quelli con gli occhi chiari e quelli con gli occhi scuri; quelli alti e quelli bassi; i magri e i grassi. E un mucchio di altre differenze che ci distinguono gli uni dagli altri e creano la bellezza infinita di questo mondo: vario e a volte avariato.
Eppure, siamo così cretini da immaginare che non vi siano differenze fra grassi e magri (o tutte le altre infinite varietà), ma vi siano differenze insormontabili fra chi ha la pelle chiara e chi ha quella scura. E che uno dei due sia superiore all’altro, o più intelligente, o più onesto o più non so cos’altro.
Si dice: ma il marito/moglie te lo scegli, nessuno te lo impone. È vero, almeno in parte. Ma poi devi essere capace di accettarlo tutti i giorni, il tuo partner, anche quando schiaccia il (tuo) tubetto del dentifricio in un modo che ti manda in bestia. Anche quando ti stressa perché non trova la sua cravatta preferita. Anche quando ti chiede di fare qualcosa che non hai nessuna voglia di fare.
Partner. Bella parola. Inglese. Ma bisogna scoprirla per capirne il vero significato.
Non vi faccio la storia, ma vi dico soltanto che deriva da un’antica parola francese, che a sua volta derivava (guarda un po’!) dal latino.
In particolare, dal vocabolo (italianizzato) “partizione”, cioè superficialmente “divisione”. E qui vi trascrivo ciò che ho trovato:
E mi auguro che noi due, partner da una vita e per una vita, riusciremo ad essere partner per le persone che con noi con-dividono un pezzo di questa vita.
Noi pensiamo che partners siano due o più che stanno insieme mentre per i nostri predecessori partners erano due o più che con-dividevano, ovvero dividevano con altri, responsabilità gestione, azione.
Dunque certamente unitarietà ma ancor più rafforzata, dal senso della condivisione.
E’ interessante questo senso dello “stare insieme” che deriva dal fatto che si divide qualcosa con altri. All'atto della divisione si unisce il senso della temporalità.
Anche un bottino si condivide, si divide con altri, ma in quest’atto manca del tutto il senso “successivo” e pregnante dello stare insieme nel tempo.
Un partner è oggettivamente una parte quindi, in senso stretto, una porzione di un tutto ma, cosa ancora più rilevante, è che il senso sottintende la con-divisione di responsabilità da cui il senso di partecipazione e di responsabilità.
E nel momento in cui si con-dividono le responsabilità si diventa parte di un tutto.
Auguri, Ica!
6 settembre 1975 |
!!!!!!!!!!!!!! bravo. Bacione e auguri a tutti e due. Anna
RispondiEliminaAuguri!!! Un abbraccio. Giovanna
RispondiEliminaE' stata una sorpresa questo post [foto pubblicata senza permesso ;-)...ma che belli che eravamo...]
RispondiEliminaCome sempre Angelo sa andare al cuore delle cose; è per questo che è una persona speciale, non sempre facile (ma in fin dei conti chi lo è?), ma che sei sicura di trovare sempre a camminare al tuo fianco, soprattutto in salita.
Auguri Angelo!
AUGURI! Vi dedico, perchè appropriata, questa canzone/poesia
EliminaSempre e per sempre (De Gregori)
Pioggia e sole
cambiano
la faccia alle persone
Fanno il diavolo a quattro nel cuore e passano
e tornano
e non la smettono mai
Sempre e per sempre tu
ricordati
dovunque sei,
se mi cercherai
Sempre e per sempre
dalla stessa parte mi troverai
Ho visto gente andare, perdersi e tornare
e perdersi ancora
e tendere la mano a mani vuote
E con le stesse scarpe camminare
per diverse strade
o con diverse scarpe
su una strada sola
Tu non credere
se qualcuno ti dirà
che non sono più lo stesso ormai
Pioggia e sole abbaiano e mordono
ma lasciano,
lasciano il tempo che trovano
E il vero amore può
nascondersi,
confondersi
ma non può perdersi mai
Sempre e per sempre
dalla stessa parte mi troverai
Sempre e per sempre
dalla stessa parte mi troverai
Con-dividiamo con affetto questo vostro traguardo con un grande abbraccio!
RispondiEliminaGiovanna, Pinuccio, Stefano, Paolo, Cristina, Pietro, Ilaria, Michela, Sofia, Elisabetta, Leonardo (in ordine
di entrata)
Madonnina, Papà. Quella è la mia faccia.
RispondiEliminaMettiamo le cose al posto giusto: sei tu che hai preso la mia. Io sono arrivato prima!
EliminaSè sè.
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