Da un po’ di tempo siete abituati a leggere ciò che facciamo qui, come ci comportiamo, cosa c'è di nuovo.
Ma l’ultima visita in Italia e le notizie recenti mi hanno fatto rileggere il
“cappello” del blog camerunese. E fra il resto c’è anche:
“Per sentirci fisicamente lontani, ma sempre vicini alla
nostra famiglia e ai nostri amici. A voi. E al nostro paese.”
E allora, perché ho abbandonato quelle chiacchierate e
quelle polemiche che ogni tanto mi divertivo a scivere?
Perché sono lontano, perché non sembrava giusto intervenire
su fatti, discussioni, avvenimenti che accadevano o accadono a 7.000 km di
distanza, perché chi è sul posto ha certamente più conoscenza e forse più
diritti di esprimersi.
Quindi, tutto sommato, non sono poi così diverso da chi paga
la quota di iscrizione ad una associazione e poi se ne disinteressa. Come se
avesse fatto la sua buona azione annuale (elemosina?).
Ma, c’è aria di crisi in Candiamo APS?
Come è possibile che ci sia crisi? Associazione nata nel
marzo 2013, fra poco compie 2 anni e sta già cambiando il secondo presidente.
Ho avuto il piacere di partecipare alla sua creazione: come
“consulente” esterno, mettendo a disposizione il tempo che avevo e le
cognizioni che avevo imparato. Alla fine, sono stato convinto a mettere anche
il mio nome fra i “soci fondatori”, anche se già sapevo (e lo sapeva più o meno
tutto il paese) che sarei stato lontano per 3 anni.
“Armiamoci e partite!”
“Vai avanti te, che a me vien da ridere!”
Ma i soci c’erano, il presidente c’era, il C.D. pure. E non
mancavano neanche le idee.
Infatti, non ha fatto poco Candiamo.
Ha un’ottantina di soci, non sono pochi per un paese di 1600
anime!
Ha messo in pista una serie di manifestazioni e eventi.
Senza dubbio qualcuno riuscito più di altri.
Ma ha fatto di più, senza clamore e senza manifesti.
Ha rappresentato una novità e, come tutte le novità, ne ha
stimolate altre.
Tutti mi hanno raccontato di una specie di risveglio della
comunità, come se ognuno volesse dimostrare che se Candiamo era nata, anche
altre realtà o idee erano presenti e si sarebbero fatte vedere e sentire.
Quando sono venuto a Natale, mi hanno fatto vedere come è
diventato l’Asilo. E senza dubbio tutti hanno visto che l’impegno che è stato
profuso per rendere bello e accogliente l’Asilo è anche merito di Candiamo. E il paese ha un luogo di aggregazione.
Quasi tutti i giorni, sul bollettino nazionale (Facebook),
c’è l’informazione di una o l’altra associazione di Candia che fa qualcosa: evento,
festa, cena, gita, assemblea, dimissioni, elezioni, auguri, buon lavoro!
Certamente, c’è stato anche l’appoggio della nuova
amministrazione comunale. Ma vuol dire che ha potuto aver fiducia, che ha
valutato progetti e risultati, che ha ritenuto (e ne ha fatto un punto
programmatico) che le associazioni possono e devono far parte della rinascita
del paese.
E allora, perché crisi?
Ricordiamoci che parliamo di CANDIAMO APS, Associazione di
Promozione Sociale.
E, dal mio piccolo punto di vista, è stata fatta Promozione
Sociale. Attività e finalità che non rendono nessuno più ricco (in denaro!) o
importante, anzi!
Ci sono litigi in seno all’Associazione? Perché qualcuno
vuole fare una cena e qualcun altro preferisce il pranzo? Invece di litigare,
basta accordarsi su una merenda!
Promozione sociale non vuol dire “insegnare agli altri”, ma
vuol dire “favorire l’avanzamento di tutti”. E quando tutti avanzano e vogliono
essere insieme, senza dubbio ognuno deve adattare il proprio passo a quello
degli altri, soprattutto di quelli che non sono in grado di camminare veloci.
La Promozione Sociale è la cessione di qualcosa di tuo a favore della
collettività o comunità: tempo, impegno, competenza e, soprattutto, orgoglio. L'orgoglio di ritenersi importanti cede il passo all'orgoglio di vedere che qualcuno è diventato importante. E
sapere che è una cessione definitiva. Quello che trasferisci agli altri è un
regalo, non è più tuo e chi l’ha ricevuto ne fa quello che vuole. Può darsi che
non ti piaccia l’uso che ne fa, ma gli è stato regalato, è suo. E Promozione
Sociale è far sì che ognuno possa decidere in libertà e autonomia e non
sentirsi legato da vincoli di dipendenza o riconoscenza o altro. Perché è cresciuto ed è diventato importante, per sé.
Promozione Sociale è il continuo stimolo alla partecipazione
di tutti, sapendo fin da subito che in questo campo saranno più le sconfitte
delle vittorie. Ma arrendersi diventa una sconfitta definitiva, senza neanche
l’onore delle armi.
Qui (così facciamo un riferimento locale) vi ho già detto
che la situazione raccolta rifiuti è ancora soltanto un’idea: i rifiuti vengono
raccolti (quando vengono raccolti, il più delle volte si abbandonano) a titolo personale, si trova uno spazio adeguato dove lasciarli e,
ogni tanto, gli si dà fuoco, senza alcun inceneritore. Certamente non pagano la
Tarsu, ma non c’è da rallegrarsene.
La settimana scorsa il “nostro” volontario giapponese (che è
qui per trasferire un po’ di idee sulla protezione ambientale) e il
responsabile delle attività di promozione sociale (toh, la coincidenza!) hanno
organizzato una giornata di pulizia delle strade e dei campi. Tsugu (il
giapponese), minuto e magro, e Philippe, alto e grosso, erano alla testa di un
folto gruppo di ragazzi e raccoglievano cartacce, sacchetti di plastica, lattine
e bottigliette. Tutti assieme, senza guardare chi è più o meno importante, chi
è giallo o nero o bianco, chi ha avuto l’idea e chi la segue soltanto, contenti
di far vedere che “insieme si può”.
Una vittoria? Certamente sì, almeno in quel momento. Perché
poi, tutto il raccolto è stato bruciato da mani ignote.
Ma, prima o poi, il risultato arriverà; forse non lo
vedranno Tsugu e Philippe, ma qualcun altro, arrivato dopo.
E non ci saranno rimpianti: però, se avesse fatto …, però,
se avesse detto …, però, se mi avessero dato retta …, però, …., però, …
Però, qualcosa è stato fatto: meno di quanto era previsto o
sperato, con una grossa delusione finale, ma sempre molto più di quanto c’era
prima.
E credo che la stessa cosa si possa dire di Candiamo:
qualcosa è stato fatto, forse meno di quanto previsto o sperato, forse con
grosse delusioni e arrabbiature, certamente con 1600 critiche. Ma quello che è
stato fatto, prima non c’era. E, anche se l’ho già detto su FB, chi critica
perché non si propone o perché non propone, ufficialmente e attraverso la
fiducia conferita dai soci, le sue idee e i suoi progetti? Perché non accetta
di mettere il suo progetto in discussione e vedere in quanti lo condividono e lo ritengono valido? Deve anche accettare la decisione della maggioranza. E qui ci vuole molto coraggio.
Ma, per piacere, sfatate la leggenda che “a Chendia ogni
iniziativa dura due anni, poi muore”. Insistete, fatevi il cuore grosso,
ascoltate le critiche e, se giuste, rimediate; altrimenti, se sono critiche
gratuite, non arrabbiatevi, chiedete, gentilmente, di spiegarvele. O spiegate
voi perché alcune cose sono state fatte in un certo modo e non in un altro. Ma,
soprattutto, cercate il più possibile di coinvolgere i soci, e anche i non
soci.
Comunque vada, voi potrete dire “io ci ho provato”.
Gli altri potranno dire “ma io ho criticato, toh!”
A mio parere (ma io conto poco), i primi sono un esempio e
fanno promozione sociale; e i secondi? I secondi sono sempre secondi, mai una
volta che diventino primi.
Quest’anno ho rinnovato ancora l’iscrizione e voglio
rinnovarla anche l’anno prossimo.
Consiglio tutti i candiesi di iscriversi a CandiAmo, perché,
insieme si può. (io ci provo!)
Ciao a tutti.
E' vero quello che dici : si basa sul principio dei vasi comunicanti ,secondo il quale non importa chi versa più acqua ,ma che alla fine tutti ne abbiano in uguale misura . E da questa tutti , inevitabilmente .traggono vantaggio .Se ho capito bene .Giovanna
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