Anche qui è Natale!
Meno chiassoso, più intimo e personale. Non ci sono
luminarie per le strade. I negozi non sono addobbati e nelle vetrine non ci
sono riferimenti a regali di vario tipo né, tantomeno, proposte di menù particolari
o offerte di servizi di catering, o esotici viaggi in località turistiche.
Non tutti lo festeggiano: ad esempio gli appartenenti a
religioni non cristiane; o quelli che proprio non riescono a distinguere un
giorno di festa da tutti gli altri.
Ma in tutte le chiese o luoghi di raduno religioso
(cristiani) è un fiorire di incontri, di preparazione al Natale, di prove di
canti e suoni. E tamburi e canti risuonano spesso fino a tardi.
Nei negozi e supermarket si trova però qualche addobbo
natalizio, per fare il classico albero. Naturalmente finto; gli abeti qui sono
rari e certamente non si usano per questo scopo.
Anche noi, per non perdere l’abitudine, abbiamo trovato un
alberello di plastica e relative lucine intermittenti, accompagnate da una musichetta
abbastanza noiosa, che abbiamo subito tolto.
Abbiamo acquistato anche il presepe, una mattonella in
ceramica, fatta dal CAA e con caratteristiche etniche.
Sotto l’albero due biglietti d’auguri: uno per “Madame
Ludovica” e uno per “Monsieur Angelo”, fatti dai bambini delle scuole
elementari.
Ma il nostro Natale sarà stupendo. Arriva Giovanni, proprio la sera della
vigilia. Neanche fosse Gesù Bambino. Anzi, paragonarlo a Gesù Bambino è un po’
blasfemo, ma ci sarà un qualche significato nascosto nel fatto che arriva la
sera di Natale? Qualcuno riesce a immaginare un regalo migliore?
E poi è festa tutte le sere, quando apriamo la posta e,
ormai immancabilmente, c’è una nuova foto di Nina, la nostra nipotina che cresce
ogni giorno e nonostante la lontananza, ne possiamo vedere tutti i progressi. E
scambiare saluti, commenti, battute (la nostra è per tradizione una famiglia
allegra e scherzosa) con Giorgio, Daniela e Giovanni. L’ultima foto dimostra
più delle altre i suoi progressi e la sua intelligenza: per ripararsi dal
freddo indossa un bel cappellino nerazzurro, con tanto di stemma. Buon sangue
non mente!
Siamo lontani, ma anche molto vicini.
Almeno con loro.
So che molti di voi pensano a noi. Noi, ogni tanto, mandiamo
nostre notizie e trasferiamo le nostre esperienze e le nostre piccole o grandi
soddisfazioni. A volte anche qualche delusione.
Noi, per avere notizie di cosa succede in Italia, o a
Candia, o a Milano, dobbiamo affidarci a internet o a Facebook. Su
quest’ultimo, poi, ci sono le solite polemiche che rimbalzano per tutta la rete
e che non si sa mai dove nascano e perché. Ma poiché sono su Facebook, allora
sono vere.
Ma notizie di casa, qualche sana polemica, quelle banali
chiacchiere che ti fanno sentire parte di una comunità, mancano.
Come se le comunicazioni fossero a un senso solo: da qui a là,
e ogni tanto una risposta.
Pazienza. Probabilmente è giusto così. Vale sempre il
vecchio detto: hai voluto la bicicletta? E adesso, pedala! Un incitamento però,
ogni tanto, sarebbe piacevole.
E finalmente, dopo tanta attesa, è arrivata la stagione
secca. E un’altra, l’ennesima sorpresa.
Certo, c’è un bel sole.
Ancora all’inizio della settimana, però, alla mattina fin
verso le 8,30 – 9, c’erano 15/16 gradi. Nell’arco della giornata si arrivava
fino a oltre 30 gradi, ma mattina e sera qualcuno si attrezzava con felpa,
golfino o sciarpa. Mercoledì scorso alle sette e mezza il nostro termometro
esterno segnava 11 gradi! E intorno c’era una bella foschia o nebbietta.
Poi, giovedì mattina, all’improvviso e alla stessa ora,ecco
che la temperatura ha superato i 20 gradi e durante il giorno, spostandomi per
i cantieri, cerco di fare i percorsi all’ombra.
I lavori sono quasi finiti! Credo ancora un mesetto e potrò
dire addio a cantieri, operai, cemento, legno, consigli e polemiche. E anche
questa è stata un’esperienza irripetibile: dal punto di vista pratico (ed
economico) e ancor di più dal punto di vista dei rapporti umani. Tornerò ad
essere semplicemente “il direttore del CAA” e non più il “monsieur Angelo” o il
“patron”, da chiamare spesso per risolvere piccoli o grandi problemi, per
recuperare chiavi o prendere decisioni se fare o meno determinati lavori.
Ma credo che questo lavoro e anche quello del CAA siano il
modo migliore per comprendere un paese e i suoi problemi. E le sue opportunità.
E la sua cultura.
Buon Natale ancora a tutti!!!
Bello il vostro alberello di plastica e originale il presepe. Anche a Candia il Natale sembra più intimo senza luci, nemmeno in piazza, solo in qualche casa privata e al bar all'angolo. Il traffico è quello di sempre ed è ben lontano da quello caotico di Milano. Le persone che si incrociano per strada si salutano e si scambiano gli auguri forse dimenticando per una volta antipatie o rivalità. Anch'io ho ricevuto un dolce regalino, accompagnato da un tenero biglietto d'auguri disegnato dai bambini della classe elementare che viene regolarmente in biblioteca quando ci sono io. Tutto sommato non è così diverso da lì, a parte il clima. Ti dirò, non mi dispiace affatto e trovo che sia in sintonia con i miei sentimenti e con il periodo che stiamo attraversando e non certo per motivi religiosi che, è ornai risaputo, io non ho. Mi piacciono comunque le tradizioni ed è per questo che mi sto dando da fare per organizzare almeno la serata della vigilia (ahimè sempre più sparuta) con scambio di piccoli doni rigorosamente pensati e fatti da noi.
RispondiEliminaSono contenta della visita di Giovanni, vi ha fatto davvero un grande regalo. Sarà sicuramente un Natale diverso, ma non meno bello, anche se mancherà la vicinanza della vostra nipotina. Auguri a tutti
Che dire: grazie per questi auguri ancora più sentiti perchè provenienti da zone dove questa festa è sentita molto più che da noi, ovviamente dai cristiani. Il vostro regalo di natale è super e credo non abbia prezzo. Spero anche che il nostro essere con voi, almeno idealmente, in questa Santa notte, ci faccia sentire più vicini. Buon Natale di tutto cuore a te a Ica e a tutti i vostri amici.
RispondiEliminaIl dono che potete farci: una preghiera. Rosella
Io vado di incitamento de visu: domattina disfo la valigia e tiro fuori il frustino!
RispondiEliminaCiao candiesi un pò lontani. Dopo le fatiche del Natale occidentale (pranzo tattico) è il momento della riflessione. Certe volte ti basta una pennichella di 10 minuti, altre volte scavi più a fondo e allora cominciano le menate. Ti confronti così anche con le menate di "ciclisti" distanti 7000 km e li scopri sorprendentemente così vicini. Auguroni e spero che per voi sia almeno un bel "pedalare".
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