martedì 25 giugno 2013

Una visita all'interno della foresta

A Mbalmayo c'è una prigione. Qualche anno fa alcuni volontari del COE, con in testa Gabriella, la moglie del ceramista Walter, hanno preso accordi con i responsabili della prigione per svolgere alcune attività di supporto e assistenza.
Per prima cosa hanno fatto pulizia, scrostando i muri e dandogli una mano di bianco. Soltanto questo ha migliorato di molto le condizioni igieniche.

sabato 22 giugno 2013

Feste e ricorrenze

In Cameroun si festeggiano, naturalmente, feste nazionali e feste "sovranazionali".
Una di queste è il Primo Maggio, festa di tutti i lavoratori.
Sembra quasi un controsenso festeggiare il lavoro in un paese che ha un tasso di disoccupazione non molto diverso dal nostro (intorno al 12%), ma che contemporaneamente vede quasi il 50% del PIL generato da lavoro cosiddetto "informale". Modo diplomatico ed elegante per dire: lavoro nero, sottopagato, non garantito, non contrattualizzato, eccetera.

martedì 11 giugno 2013

Fuori da Mbalmayo

Fuori Mbalmayo ci sono molti villaggi e paesi. Quando si esce dalla città, percorrendo strade sterrate, dal fondo non proprio liscio e regolare, si viaggia in mezzo alla foresta. Ogni tanto si incontra qualche casa isolata o qualche villaggio.
Normalmente le case sono in muratura, cioè costruite con mattoni pieni e con il tetto sovente in lamiera ma anche in paglia. Si possono vedere ancora case costruite con mezzi artigianali e con l'utilizzo di materiali reperibili direttamente sul luogo della costruzione.

Facce e persone

Le persone che abbiamo frequentato, o conosciuto, o soltanto visto per una volta, sono così tante che era impossibile fotografarle tutte! E tutte avevano un ruolo: chi all'interno del Centro di Mbalmayo, chi in altre strutture COE del Cameroun. Ma hanno avuto un ruolo anche gli abitanti del Cameroun, grandi e piccoli, che con le loro parole, il loro comportamento o soltanto con la presenza, ci hanno permesso di incominciare a conoscere paese, cultura, usanze e difficoltà.

lunedì 10 giugno 2013

Primo album di foto

Andiamo per ordine. Del viaggio di andata vi ho già parlato nel primo post. Qualche notizia ve l'ho già fornita nel primo e secondo post.
Oggi cerco di farvi vedere qualcosa: come è fatta la struttura dove viviamo e vivremo; quale è l'immediato paesaggio fuori dal Centro.
E' un centro grande.
Comprende una scuola materna ed una elementare, per un totale di circa 500 alunni. 
Sono ancora circa 500 gli studenti che frequentano il College Nina e l'IFA. Il primo è una scuola superiore nella quale, fino a quest'anno, si insegnava puericoltura, assistenza agli anziani, economia domestica. Da quest'anno l'offerta sarà più ampia e moderna: informatica, contabilità, lingue, eccetera.
l'IFA, Istituto di Formazione Artistica, insegna grafica, disegno, pittura, scultura. E' forse l'unica scuola del genere in tutto il Cameroun, è molto quotata e insegna tutto ciò che riguarda l'arte in generale, ma con espressi collegamenti alla cultura tradizionale camerunese e africana in generale. In pratica, il recupero dell'arte etnica e la sua interpretazione in chiave moderna.
Collegato alle scuole superiori, c'è anche una specie di pensionato studentesco: una sessantina di studenti restano e vivono nella struttura per tutto il periodo scolastico. Gli viene fornito vitto e alloggio, anche se sono loro, a turno, a dover cucinare e fare le pulizie. In questo modo si fornisce loro anche un percorso educativo di vita comunitaria e autonomia. Ci sono tre educatori (al momento un'italiana e due camerunesi) e il lavoro è tutt'altro che facile: immaginate di gestire 60 adolescenti, di età variabile fra i 15 e i 20 anni, facendo tenere loro in ordine gli spazi dove vivono, facendoli cucinare, gestendo il loro tempo libero e i loro screzi, curando la loro attività scolastica. In futuro, questa sarà anche parte dell'attività di Ica.
Poi c'è un ospedale, attualmente gestito da un medico italiano che cesserà la sua attività nel prossimo agosto e trasferirà le sue competenze ad un camerunese. Ospedale con reparto di ostetricia e ginecologia, medicina interna, analisi mediche e radiologiche, sala operatoria; reparto di oftalmologia e servizio ottico.
C'è una parte di servizio sociale, con propri locali dove svolgere le attività. Cerca di fare animazione nei quartieri, un po' di formazione sociale e sanitaria e svolge opera di assistenza, recupero e riabilitazione nelle carceri, soprattutto verso i minori e le donne. Anche in questo settore sarà coinvolta Ica.
Infine, ci sono due attività produttive: una tipografia e una manifattura di ceramiche artistiche. 
La prima svolge le attività tipiche di una tipografia, ad esclusione della stampa di libri. Il resto, dai biglietti da visita ai manifesti e volantini, dalle riviste (a limitata tiratura) ai calendari; dai blocchi di ricevute a quelli di fatture numerate. Ha una discreta attività, tanto da chiudere in utile, ma potrebbe fare molto, ma molto di più. L'obbiettivo è quello di renderla non solo economicamente autosufficiente (ora dipende dall'Italia per manutenzione a ammodernamento delle attrezzature), ma far sì che i suoi guadagni possano in parte sostenere le attività sociali.
Stesso discorso per la manifattura di ceramica, che purtroppo chiude ogni anno in perdita. I suoi prodotti sono di elevata qualità, sia tecnica che artistica e sono molto apprezzati, soprattutto all'estero. Però, per queste motivazioni, il mercato di sbocco è abbastanza ristretto e non sufficiente a coprire i costi.
E di queste due attività dovrò occuparmene io: non da un punto di vista tecnico (non so nulla di ceramica e processi di stampa!), ma da un punto di vista di gestione aziendale, ristrutturazione dei costi, ricerca di canali di vendita. Se mi avanzerà tempo, dovrò dare una mano al responsabile COE di tutto il Cameroun, per impostare la gestione organizzativa e amministrativa.
E queste sono le informazioni basilari. Non siamo quindi in mezzo alla foresta e neanche in un villaggio di capanne. Siamo in una struttura piuttosto grande e complessa e collaboriamo con tutti gli altri dipendenti (in totale circa 150) per renderla sempre più efficiente. Noi a titolo volontario, gli altri regolarmente stipendiati.
Adesso, le foto potranno dirvi qualcosa di più. Le trovate a questo link e potete vederle meglio con la funzione slideshow.
Alla prossima.
 https://picasaweb.google.com/100328113798454055311/Album1DoveSiamo?authuser=0&authkey=Gv1sRgCNys28-47riWdg&feat=directlink

giovedì 6 giugno 2013

Ritorno e ritorno

Come ormai quasi tutti sanno, siamo tornati. E' il primo "ritorno" del titolo.
Il secondo "ritorno" è riferito al fatto che, fra una quarantina di giorni, saremo ancora in Cameroun, a Mbalmayo.
Speravo veramente di riuscire a comunicare con tutti voi tramite questo blog, ma le dotazioni tecniche erano (e sono, per ora) insufficienti. Ma non è responsabilità dell'Africa o del Cameroun in particolare. Sono, purtroppo, le dotazioni tecniche del centro dove siamo stati ad essere insufficienti.
Probabilmente, nella nostra prossima permanenza riusciremo a risolvere (in parte) questo problema.
Raccontare ciò che abbiamo visto e vissuto in questo mese e mezzo di permanenza è veramente difficile: pensieri e ricordi si accavallano e questo blog servirà prima di tutto a me, per mettere ordine nei ricordi e per non dimenticare.