domenica 29 novembre 2015

Foumban 3. E ultimo!

Quando siamo ritornati alla residenza del sindaco, era l’ora della preghiera musulmana del venerdì, la più importante della settimana; e il sindaco ne era, naturalmente, il principale protagonista.
Come forse avete visto dalle foto, il sindaco veste il particolare e riconoscibile abito musulmano, completo di copricapo: tutto bianco. Questo colore è consentito soltanto a chi ha già compiuto il pellegrinaggio alla Mecca, nessun altro può portarlo.

domenica 22 novembre 2015

Foumban 2

La mattina, possiamo incominciare a guardarci in giro un po’ meglio. L’impressione di maggior ordine e pulizia è confermata. È confermata anche qui, però, l’abitudine di tenere la musica ad altissimo volume. Frotte di bambini e ragazzi si avviano alle scuole, in gruppi contraddistinti dal colore delle divise.
Per cominciare, qualche foto dell'hotel, della vista dal nostro terrazzino e di alcuni prodotti artigianali che decorano gli spazi interni dell'hotel.











martedì 17 novembre 2015

Foumban 1

Camminare all'ombra di un bosco di larici, calpestando qualche pigna caduta per terra e rinfrescati dall'aria dei 1000 metri.




Nostalgia delle montagne italiane?
Un po’, naturalmente.
Ma quello che vedete sopra è un paesaggio del Cameroun, nella zona nord-ovest di questo grande paese.

domenica 1 novembre 2015

Fine settimana intenso. E bagnato!

È un po’ come gli spettacoli di fuochi d’artificio: quando ci si avvicina alla fine, i botti aumentano, si susseguono veloci, sempre più appariscenti e fragorosi.
Ecco, la stagione delle grandi piogge sta terminando e pensa che, forse, non ha fatto cadere tutta la pioggia necessaria. E recupera il tempo perso, scatinellando acqua a tutto spiano, di notte, di giorno e anche negli intervalli!

sabato 10 ottobre 2015

Ozio africano

Recentemente, sulla nostra bibbia quotidiana (Facebook) fra i commenti relativi alla supposta “invasione” di immigrati, ne ho letto uno che faceva riferimento alla “indolenza e pigrizia” degli africani, abituati (secondo quel commentatore) a passare le giornate in ozio totale. E sarebbe questo il principale motivo dell’arretratezza del continente.

sabato 8 agosto 2015

Mese di sport

E altre attività.
A scuole chiuse, il Centro sviluppa le altre attività, quelle di animazione sociale, compreso naturalmente lo sport.
C’è stata l’attività annuale di animazione per ragazzi: il centro estivo, come viene fatto in tutti i comuni d’Italia, ha organizzato un mese di intrattenimento per bambini e ragazzi. Giochi, canti, musica, gita, premi.
Ogni giorno, quasi 300 fra bambini e ragazzi (dai 3 ai 20 anni) hanno riempito il nostro piazzale, i campi sportivi, anche qualche aula delle scuole, per giocare e ridere assieme.
Musica, di ogni tipo, naturalmente a tutto volume e una dozzina di animatori a proporre attività, stare attenti a ciò che succedeva, curare i più piccoli, risolvere litigi o consolare chi si faceva male.
Il nostro volontario giapponese si è prodigato nell’insegnare le buone regole della differenziazione dei rifiuti e lui per primo raccoglieva ciò che trovava per terra.
Alcune aziende camerunesi hanno donato le bibite, la Ferrero ha donato alcuni suoi prodotti, soprattutto gli ovetti; qualcun altro ha permesso la realizzazione della gita.
Il tempo è stato clemente e ha donato buone giornate.

Poi è arrivata l’Inter. Non tutta la squadra, e neanche qualche giocatore rappresentativo, più o meno conosciuto. Ma il programma degli Inter Campus ha una buona base qui. Il Cameroun è stato uno dei primi paesi di questa iniziativa e Mbalmayo una delle prime sedi, grazie alla collaborazione con il COE. Il programma è iniziato quasi dieci anni fa, fra COE, INTER e CSI. Quest’ultimo ha avuto qualche difficoltà iniziale a continuare il programma, ma l’Inter non si è tirata indietro e ha continuato. Ormai, quasi tutti gli anni, un’equipe di quattro, cinque persone arriva, fa un po’ di formazione agli allenatori locali, distribuisce magliette e palloni. Insomma, mantiene i rapporti, contribuisce allo sviluppo dello sport puro: senza gli annessi e connessi commerciali e di business. Lo sport come educazione e promozione sociale. Si parla poco di Inter e molto di sport.

E ancora: un mese di formazione per educatori e animatori sportivi, grazie al CSC, Centre Sportif Camerounais, nato dalla collaborazione con il CSI e ormai diffuso in tutto il Cameroun. Una quarantina di persone, di entrambi i sessi, che si aggiornano sulle buone pratiche sportive e sulla capacità di intrattenere i giovani, orientarli allo sport, rispettare gli avversari, mantenersi o favorire una buona salute. Incominciano la loro giornata di formazione alle 7 di mattina e vanno avanti fino a sera, sovente anche dopo cena. E sono ospiti presso una delle nostre strutture.
Naturalmente, a questo mese di formazione partecipa anche il CSI, il Centro Sportivo Italiano, che è arrivato quest’anno con una delegazione formata dal Presidente e da altri 7 collaboratori, tutti giovani, tutti con una specializzazione scolastica di tipo sportivo, la maggioranza allenatori di calcio o basket nelle squadre e squadrette che popolano l’Italia.

Il CSI ha ripreso la sua attività internazionale. Dopo averla un po’ rallentata negli anni scorsi, ha effettuato un’iniziativa, molto apprezzata e molto importante, ad Haiti, in conseguenza del grave terremoto. E da quell’esperienza ha ripreso e rinnovato la volontà di contribuire alla diffusione della pratica sportiva, sempre intesa non come competizione fine a se stessa o come fonte di guadagno, ma come momento forte di aggregazione, di educazione, di crescita, di rispetto degli altri, soprattutto degli avversari che non devono mai diventare nemici. E penso alle motivazioni che devono avere quei giovani, il più giovane 19 anni e il più vecchio 35. 4 Ragazze e tre ragazzi che si sono pagati il viaggio di andata e ritorno, hanno utilizzato 3 delle loro settimane di ferie per arrivare in un paese sconosciuto ed essere accolti come re dai bambini, ragazzi e adulti del Cameroun. Hanno fatto una prima settimana in un villaggio dentro la foresta e anche loro hanno imparato come vivere senza acqua e senza luce. La settimana successiva qui a Mbalmayo, dove hanno pensato di essere in paradiso: acqua calda e fredda, luce, cibo spesso italiano, attrezzature sportive e campi da gioco. Una pacchia! Anche se il lavoro non era poco: dalle 8 a sera giochi con i giovani e, dopo cena, riunioni con gli adulti.

C'è una pagina Facebook dove potete leggere tutte le iniziative ed esperienze del CSI nel Mondo. E vedere un po' di foto. La pagina è: CSI per il mondo.
(a proposito, accettano offerte per gemellaggi e collaborazioni fra ASD o parrocchie italiane e omologhe camerunesi, haitiane, albanesi e in futuro chissà).

E tutte queste iniziative dimostrano che la famosa convivenza fra i popoli è possibile, che gli italiani, nella loro maggioranza, non riconoscono alcuna differenza fra popoli, razze, colori della pelle.
Sono soltanto pochi, egoisti e ignoranti (che ignorano), che mantengono la paura del diverso, che temono di perdere i propri privilegi, che si ritengono (chissà perché) superiori agli altri o baciati da un diritto divino.
Ma, appunto, sono comunque una minoranza, fuori dal tempo e fuori dal mondo. E destinati a perdere. perché non hanno imparato le regole dello sport: rispetto per tutti e che vinca il migliore!

E mi viene in mente il Canada e quelli che lo esaltano come paese rigido e duro verso gli immigrati, a conferma di quella non conoscenza cui accennavo prima.
Canada, un totale di meno di 15 milioni di abitanti, costituiti per il 26% da persone nate in Canada e per il restante da immigrati, da tutto il mondo.
Canada, per il quale è stato coniato il termine “mosaico culturale”, perché non c’è integrazione e neanche assimilazione: per legge (Immigration Act – 1975), gli immigrati hanno diritto a mantenere i propri usi e costumi, che anzi vengono favoriti dallo stato. E quindi c’è una convivenza pacifica e stimolante di culture diverse (e religioni differenti) e ognuno rispetta la libertà degli altri senza prevaricazioni di alcun tipo.

O il Cameroun stesso dove, a causa di Boko Haram, gli immigrati dalla Nigeria sono ormai quasi 6 milioni, anche qui su una popolazione camerunese di circa 13.000.000.
Li accolgono, li sfamano, gli danno da dormire. A fatica, perché la condizione economica qui è molto più negativa che in Italia: uno su tre è disoccupato e un altro è sotto-occupato. Ma non ci sono manifestazioni contro “il furto di lavoro”. Certo, nelle sfere politiche e militari si riconosce il rischio che fra gli sfollati possano esserci infiltrati terroristi, ma cercano di starci attenti. Non possono rifiutare aiuto a 6 milioni di rifugiati, per il potenziale rischio che fra di loro ci siano anche 1000 terroristi. Il loro ragionamento è semplice: collaboro ad ammazzare 6 milioni per paura di 1000? Sarebbe una dichiarazione di sconfitta verso il terrorismo, oltre ad un palese atto di disumanità.
Ma sono neri, incivili e arretrati, sporchi e malati, fannulloni e presuntuosi.

Invece, nella civile e ricca Italia, la paura dell’invasione, perché gli immigrati sono più o meno 5 milioni su 60. Sento già le risate di scherno dei camerunesi e dei canadesi!

E in fatto di convivenza, a luglio già finito, abbiamo avuto ospiti a casa nostra 6 persone speciali: 2 preti, 1 diacono e 3 suore. Cosa hanno di speciale?
un prete è svizzero
l’altro è italiano
il diacono è delle Isole Mauritius
una suora è brasiliana
una camerunese
l’ultima è Lettone
Sono venuti, con piacere, per amicizia e per mangiare la pizza con la mozzarella italiana, accompagnata da buona birra camerunese.
Li conosciamo da un paio d’anni, anche se qualcuno è cambiato: la suora della Lettonia ha sostituito la precedente tedesca, il prete italiano ne ha sostituito un altro, della Nuova Zelanda.
Mezzo mondo, da nord a sud e da est a ovest, intorno a un tavolo in una parte di mondo che non appartiene a nessuno di loro, o quasi.

Va bene, chiudete i confini, difendeteli (con la spada e il moschetto),riparatevi nel vostro orticello, ma avvisatemi prima di chiudere, perché io uscirò, all'aria aperta. 

martedì 30 giugno 2015

Sembra facile.

Basta immigrati!!!
Cosa vengono qui a fare??? Non c’è lavoro neanche qui!!!
E lo portano via a noi!!!
Siamo invasi!!!
Fuggono dalla fame e dalla miseria? Spendendo un capitale per il viaggio e portandosi dietro cellulari, tablet e anelli d’oro!!!
Anche i nostri nonni sono emigrati, ma nessuno li ha mantenuti in hotel a cinque stelle!!!
E cercavano lavoro, mica arrivavano per fare i delinquenti!!!
Non facciamoli arrivare! Aiutiamoli a casa loro!

sabato 9 maggio 2015

Una risposta

L’altro ieri un caro amico ha pubblicato un post dal titolo “L’INGANNO”, che esprimeva i suoi pensieri sulla “questione islamica”. A mio parere, molti luoghi comuni e qualche pregiudizio. Il mio commento avrebbe occupato troppo spazio della sua bacheca e, forse, può essere interessante anche per altri. Il mio pensiero lo esprimo quindi qui, fornendo qualche dato e un altro punto di vista della questione, sperando comunque di riuscire a mantenere ancora la sua amicizia.
Ricopio di seguito il post, a brani, con i miei relativi pensieri. 

lunedì 13 aprile 2015

Tutti al mare, tutti al mare ....

Tra lavori, incendi, qualche polemica, tentativi di corruzione, ci sta anche che si possano prendere 4 giorni di riposo per andare al mare.

Ica e io c'eravamo già stati l'anno scorso, più o meno nello stesso periodo e quest'anno ci siamo tornati in compagnia: Davide e Francesca, con i figli Jacopo ed Elisabetta, Charlotte, la volontaria francese, ed Elena, giovane volontaria italiana che si ferma fino al 20 aprile.

venerdì 13 marzo 2015

Acqua e fuoco

Per noi, al CAA, è normale mettere assieme acqua e fuoco: l’argilla fresca è piena d’acqua, poi si asciuga e con l’aiuto del fuoco (in verità i forni sono elettrici, ma va bene lo stesso!) saltano fuori i nostri oggetti artistici.
E, se si parla d’acqua, bisogna dire che siamo nella stagione delle “piccole” piogge.
Uno si immagina che “piccola pioggia” sia la pioggerellina autunnale. Invece qui il piccolo è riferito al fatto che questa stagione di piogge è più breve dell’altra (grandi piogge) e le piogge hanno generalmente durata breve e sono concentrate in una fase abbastanza delimitata della giornata, normalmente il tardo pomeriggio. Per il resto della giornata, un gran sole caldo!
Ma quando piove, piove davvero.

venerdì 27 febbraio 2015

Arrivi e partenze

Questo inizio d’anno è caratterizzato da un via vai di persone che, con differenti motivazioni, arrivano o partono.
C’è chi viene in visita, anche solo per un giorno o due e poi, naturalmente, riparte.
C’è chi approfitta di un periodo di riposo dal suo lavoro e lo trascorre qui da noi, per fare un’esperienza e poi decidere se potrà impegnarsi per più tempo e con obbiettivi più definiti.
C’è chi arriva perché nasce un nuovo progetto e occorre seguirlo. E qui parliamo di permanenze di parecchi mesi o anni.

domenica 8 febbraio 2015

Aria di crisi?

Da un po’ di tempo siete abituati a leggere ciò che facciamo qui, come ci comportiamo, cosa c'è di nuovo. 
Ma l’ultima visita in Italia e le notizie recenti mi hanno fatto rileggere il “cappello” del blog camerunese. E fra il resto c’è anche:
“Per sentirci fisicamente lontani, ma sempre vicini alla nostra famiglia e ai nostri amici. A voi. E al nostro paese.”
E allora, perché ho abbandonato quelle chiacchierate e quelle polemiche che ogni tanto mi divertivo a scivere?
Perché sono lontano, perché non sembrava giusto intervenire su fatti, discussioni, avvenimenti che accadevano o accadono a 7.000 km di distanza, perché chi è sul posto ha certamente più conoscenza e forse più diritti di esprimersi.
Quindi, tutto sommato, non sono poi così diverso da chi paga la quota di iscrizione ad una associazione e poi se ne disinteressa. Come se avesse fatto la sua buona azione annuale (elemosina?).

giovedì 22 gennaio 2015

Ferie finite!

C’era veramente bisogno di un po’ di ferie!
Ma, alla fine delle ferie, sentivo anche il desiderio (e la necessità) di tornare, di riprendere la mia attività, di cercare di definire alcuni aspetti che, da lontano, avevo potuto analizzare meglio.
Un mese di ferie all’anno è una situazione normale.
Anzi, oggi ci sono persone che non riescono a godere neanche di questo diritto: le “ferie” sono spesso mancanza di lavoro piuttosto che giusto riposo.
Comunque, è stato un periodo molto bello e felice: rivedere parenti e amici dopo più di un anno di assenza “non ha prezzo”!!!