mercoledì 14 agosto 2013

Foresta, fiume e... piroga.

Nei giorni scorsi sono arrivati 14 ospiti, tutti italiani. Sono arrivati la mamma, il papà e la sorella di Sara, ostetrica all'ospedale. E' arrivata la sorella di Monica, visto che lei quest'anno non riesce a tornare in Italia. E' arrivato Ernesto, il papà di un prete missionario a Garoua: ogni anno viene a trovare il figlio, facendo tappa qui da noi. Si porta dietro attrezzi di ogni tipo per costruire mobili e altre suppellettili in legno per la missione di suo figlio.
Gli altri sono giovani ventenni, di entrambi i sessi, che fanno un'esperienza di una ventina di giorni, per capire e imparare. E magari, in futuro, decidere per un'esperienza di volontariato. Li accompagna Francesco, figlio di un volontario COE, che ha già collaborato qui in Cameroun con il COE, soprattutto a Garoua con i ragazzi di strada.

Sono arrivati tutti con lo stesso volo, verso le 18,30. Per portarli dall'aeroporto a Mbalmayo sono stati necessari i nostri due pick up Toyota e un pulmino noleggiato per l'occasione. Sara e la sua famiglia su un pick up; Ica (come autista), Ernesto, Monica e sua sorella sull'altro pick up, caricando sul pianale posteriore tutti i bagagli. Sul pulmino tutti i giovani.
Io a casa, a tenere d'occhio tutto l'ambiente e a predisporre la cena, con l'aiuto di Suzanne e di Chiara. 
Arrivati a Mbalmayo, saluti, scarico dei bagagli, assegnazione di stanze e letti, docce veloci e cena per tutti. Sara e la sua famiglia a casa loro. Ernesto, dopo la doccia, si è infilato subito a letto.
Durante e dopo la cena, scambio di informazioni, conoscenza reciproca e primi piani per i giorni successivi. Francesco e i suoi ventenni faranno una visita al centro COE di Yaounde, poi andranno in treno fino a Garoua. Si fermano a Mbalmayo per un paio di giorni, quindi bisogna organizzare pranzi e cene. Per gli intrattenimenti e le visite ci pensa invece Francesco. 
Però Ernesto riparte il giorno successivo all'arrivo, quindi bisogna riportarlo in aeroporto per le 18.
Quando poi Francesco e la sua compagnia devono andare a Yaounde, anche in questo caso ci si divide su macchina (il pick up Toyota) e car. Sulla macchina io (ormai autista ufficiale), Ica e altre 4 ragazze. Dietro, sul pianale, tutti i bagagli, anche di quelli che hanno preso il car. Ma valigie, zaini, sacchi eccetera, devono essere legati fra di loro e al telaio della macchina, perchè può succedere che qualcuno salti sul pianale, afferri un bagaglio e lo getti all'amico sulla strada. E minaccia pioggia!
Una parentesi sul car. E', normalmente, un furgone attrezzato per il trasporto di passeggeri, da una dozzina a circa 25/30. In pratica, un servizio di linea
 privato. Bisogna andare al punto di partenza, comprare il biglietto e prendere posto sul car. Se c'è. Altrimenti aspettarlo, con molta pazienza. E non è detto che il primo che arriva sia il vostro. Dipende da quanta gente avete davanti. Magari vi tocca aspettare il terzo o il quarto. Ma in questo caso siete abbastanza fortunati, perchè vuol dire che c'è molto traffico e i car si susseguono con discreta velocità. Può succedere, invece, che non vi sia gente per la vostra destinazione. E allora è peggio, perchè i car non hanno un orario di partenza: partono solo quando tutti i posti sono occupati! I nostri amici sono stati fortunati: sono saliti tutti su un unico car e sono partiti quasi subito. Era una giornata di traffico.
Comunque, ci siamo ritrovati tutti a Yaounde, al Centro COE. 
Tutti a tavola, ottimo pranzo e poi, naturalmente, incomincia a piovere!
Trovati teli in plastica per riparare i bagagli, legati sopra le valigie, con qualche contorcimento, ma in tempo utile: appena prima che smetta di piovere!
Finalmente, abbiamo portato tutta la compagnia in stazione, abbandonando persone e bagagli all'ingresso e salutando velocemente. Il traffico non permette di dilungarsi.
E, infine, ritorno a casa! Sono stati tre giorni abbastanza faticosi. Anche perchè, negli intervalli di quelle attività, c'è comunque il lavoro di tutti i giorni.
Domenica ci siamo regalati una giornata da turisti.
A pochi chilometri da Mbalmayo c'è Ebogo, un villaggio in mezzo alla foresta e sulle rive del Nyong, fiume piuttosto grande che passa anche da Mbalmayo.
A Ebogo, l'amministrazione statale ha lanciato un progetto turistico, costruendo chalet e palazzine ad uso alberghiero. Ha formato gli abitanti del villaggio a fornire ospitalità e informazioni sul fiume, sulla foresta e 
sulla natura. E, naturalmente, a organizzare un servizio di ristorazione: pesce e carne alla brace (o fritto), patatine fritte e plantines fritte (simili alle banane, con la buccia verde, si mangiano solo cotte, hanno un sapore molto meno dolce delle banane), acqua, birra, coca cola, fanta.
Ma l'attrazione maggiore è il giro sul fiume a bordo della piroga: la classica imbarcazione ricavata da un tronco d'albero scavato, nel quale hanno sistemato due sedie senza gambe, che fungono da sedile per i passeggeri. Unico consiglio: muoversi molto poco, con molta delicatezza. E' sufficiente girarsi velocemente per guardare l'altro passeggero dietro di voi, per far ondeggiare sensibilmente la piroga.
Eravamo in nove, quindi 5 piroghe. Una con un solo passeggero.
Abbiamo risalito il fiume per un po', quindi tappa per addentrarci un poco nella foresta, a piedi, e infine il ritorno in favore di corrente.
Nella stagione giusta (non questa) si possono vedere le scimmie fra gli alberi, e anche qualche serpente; uccelli e, nella foresta, farfalle in quantità.
Non abbiamo visto nulla di tutto ciò; solo il passeggero solitario è riuscito a vedere un mamba nero attorcigliato sul ramo di un albero. Ma sarà per una prossima volta.
Ma ci hanno fatto vedere un albero che da solo valeva la gita. E' stato oggetto di studio di parecchi botanici. Per i cinesi ha circa 1.100 anni. Per i francesi "soltanto" 700. I camerunesi, diplomaticamente, gliene attribuiscono 900.
Ma è inutile descrivere a parole ciò che potete vedere nelle foto e nei video.
Al prossimo incontro. Buon Ferragosto!!! 

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2 commenti:

  1. Bellissime sie le foto che i video. Buon ferragosto anche a voi un po' in ritardo, Rosella

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  2. Usteria che alberello!!
    Bello però! Quando veniamo è da rifare!

    GV

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