mercoledì 3 luglio 2013

Le grandi città

A 40 km da Mbalmayo c'è la capitale Yaoundè. Si scrive con l'accento; la lingua ufficiale è il francese, quindi con accento finale; eppure tutti dicono Yaounde, senza accento finale! Non sono riuscito ad avere spiegazioni in merito, probabilmente la pronuncia deriva dalla lingua locale.
Ma, a parte questo particolare, del tutto insignificante, la città si avvicina molto alla metropoli: quasi 2 milioni di abitanti, traffico caotico, strade ampie e alberate. Ma anche stradine e sentieri, in terra battuta e quindi sentieri di fango quando piove. 

Nella città convivono grattacieli e catapecchie. I primi sono ovviamente in centro, dove si incontrano anche ampie piazze, ben tenute. Le altre sono più periferiche, ma anche soltanto al di fuori dei percorsi più battuti. In pratica, appena fuori dalle piazze e dai viali si snodano i sentieri che portano alle case tradizionali: un piano e ancora tetti in lamiera.
Le strade asfaltate sono spesso costellate di buche: non quelle che si trovano anche sulle nostre strade, ma buche vere, di 60/80 cm di diametro e 25/30 di profondità. Da evitare assolutamente, se non si vuole restare fermi sul posto in attesa del carro attrezzi. Naturalmente, fra traffico e buche muoversi per la città è un'impresa e non è possibile prevedere il tempo necessario per spostarsi da una parte all'altra.
C'è l'università, con facoltà scientifiche e umanistiche, con un campus ben tenuto e ordinato, prati verdi e piante e fiori; il classico ambiente universitario, fatto di corridoi ampi e aule e stanzette, pieni di bacheche con avvisi ed elenchi di studenti.
C'è un quartiere molto signorile, con ville di ottima fattura, giardini e piscina, silenzioso e ovattato.
Ci sono, naturalmente, ambasciate e consolati, oltre agli uffici pubblici e alle sedi dei ministeri.
E supermarket che non hanno nulla da invidiare ai nostri, organizzati nello stesso modo: corridoi con scaffalature piene di ogni articolo commestibile, le zone per abbigliamento e calzature, articoli da bagno e da cucina, un'ampia scelta di vini e liquori. E la zona della gastronomia fresca: formaggi, affettati, carne e pesce, cibi pronti. 
E la sorpresa di trovare la pasta Barilla, la Nutella, il parmigiano o il prosciutto crudo e anche il gorgonzola!
E, come in ogni altra città o paese, ci sono negozietti di tutti i tipi e qualità e baracchini che vendono dalla frutta al pesce alle uova sode.
Ma si trovano anche venditori di targhe automobilistiche: sono quelle "provvisorie" (ma si trovano anche quelle definitive) che si ottengono per la strada in tempi più brevi che alla motorizzazione.
E, dietro a due banchetti che vendono ananas e arachidi, si aprono le vetrine di un grande negozio di elettrodomestici ed elettronica, con qualche articolo di ultima generazione che è ancora difficile trovare qui da noi.
Yaoundè è una città che si sviluppa su colline, quasi fosse la Roma dei sette colli. E quindi è tutto un continuo salire e scendere.
Il "clima" della città è quello classico delle capitali: si respira burocrazia ad ogni angolo.

Molto diverso il "clima" di Douala. Per la gente del posto che conosce l'Italia viene immediato il confronto fra Roma/Yaoundè e Milano/Douala. Quest'ultima è città di affari e servizi: industrie, fabbriche, Borsa, banche e assicurazioni. La presenza del porto ha sviluppato un'attività commerciale molto intensa e internazionale. Anche qui convivono aspetti di città moderna, nei negozi e nei palazzi e in alcune strade; e sacche diffuse di assenza di infrastrutture e servizi. Grattacieli, importanti palazzi con architetture moderne, piazze vaste e viali larghi a doppia carreggiata; e contemporaneamente casette con tetti in lamiera, strade sterrate e sentieri.
A parte l'aria decisamente più affaristica di Douala, il resto è tutto uguale: traffico, strade, buche, centri commerciali, grandi magazzini e negozietti, venditori ambulanti e banchetti più o meno fissi.

E i taxi!
Sembra che in entrambe le città ci sia stato, fino a poco tempo fa, un servizio di trasporti pubblici con autobus. Ma poi l'hanno eliminato perchè in pratica nessuno pagava il biglietto!
Quindi sono aumentati i taxi: basta pagare la tassa di concessione prevista e chiunque può fare il tassista. Anche in questo caso la tariffa è fissa, almeno per gli spostamenti in città. Ci sono due modalità di utilizzare il taxi: da soli o in compagnia. Se vuoi utilizzarlo da solo, spieghi all'autista che vuoi un servizio "completo": ti porta dove vuoi, a un prezzo che si aggira attorno ai 3 euro (2000 dei loro franchi); in pratica dal punto A al punto B. Ma puoi utilizzarlo insieme ad altri, cioè ti dichiari disponibile ad accettare altri passeggeri. Naturalmente la tariffa pro-capite diminuisce di molto, ma ci sono altre conseguenze e non soltanto per i passeggeri.
In pratica, i potenziali clienti si dispongono in punti particolari, e i tassisti sanno che in quei punti possono trovare altri passeggeri. Quindi, non appena vedono qualcuno in attesa, si fermano per il carico (o lo scarico). E non si curano delle macchine che seguono: si fermano e basta! Usano le frecce? No. E appena caricato il nuovo passeggero, ripartono: senza frecce e senza guardare se qualcuno, nel frattempo, si è affiancato per superarli. Loro ripartono. Sta a te, che segui, essere veloce nel sorpasso o stare attento a non urtare o essere urtato dal taxi. Naturalmente, in quei punti di attesa, molti sono i clienti e altrettanti sono i taxi che si fermano. E a volte si fermano a vuoto, perchè non è detto che il percorso previsto dal taxi vada bene a tutti. In alcuni punti ci si può trovare a superare 6 o 7 taxi assieme e non sai mai quali di quelli ripartirà, tagliandoti la strada.
Naturalmente ci sono anche i mototaxi, ma creano molti meno problemi al traffico. Come ho già detto, è più facile vedere due passeggeri oltre all'autista, che un passeggero singolo. A Douala i mototaxi si sono organizzati anche per la pioggia: hanno saldato un grosso ombrello sul manubrio e l'ombrello è allungato verso il retro, in modo da coprire il/i passeggero/i. In pratica, un ombrello ovale, aperto sempre perchè ripara anche dal sole. 
Qui, qualche foto di Yaoundè e Douala.  


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