giovedì 13 marzo 2014

Dopo la tristezza, la speranza

Forse mi sbaglio, ma ho l'impressione che non sempre i lettori dei blog leggano anche i commenti.
Il post precedente parlava di tristezza, ma Don Gino ci ha insegnato fiducia e speranza e i commenti su questo blog, o che mi sono arrivati in privato, o anche su facebook, dimostrano che è la speranza a prevalere.
E questo post riporta i commenti, in modo tale che siano di conforto, conoscenza e sguardo sul futuro per tutti. 
Spero che nessuno si offenderà se ricopio le sue parole e le pubblico. E nessuno si offenderà se non pubblico il suo nome.

Più del nome, sono importanti le parole. Parole che stimolano pensieri. Pensieri che allenano il cervello e giungono al cuore. Parole che, in questa società del fare, hanno sempre minore importanza. Ma ogni fatto ha bisogno di una spiegazione, di una analisi, di una comprensione. Ed è impossibile farlo senza parole. Parole che provocano idee. E l'associazione (di idee, appunto), mi porta a ricordare il "Signor G", che cantava una bellissima canzone sulle idee: se ognuno di noi scambia la propria idea con quella del suo vicino, poi ognuno di noi avrà due idee.
E il Gino ha fatto in modo che ognuno di noi, grazie a lui, potesse scambiare le proprie idee con gli altri, arricchendo il mondo.

E incomincio da una foto: la foto di un appunto scritto da Don Gino e pubblicata su facebook:





.... don Gino, che oggi abbiamo salutato per l'ultima volta. E' proprio vero che la lontananza fa vedere meglio le cose. E' stata una cerimonia incredibilmente ricca e varia, fatta di di commozione e di immensi affetti, di pianti e di canti quasi lieti, di solenne musica d'organo e del suono di una fisarmonica - sembra espressamente richiesta tempo fa dal Gino stesso - che ha diffuso un valzer sotto le volte del Duomo di Casale. C'era tutta la Chiesa ufficiale, in pompa magna - non so quante decine di preti in processione e due cardinali - con paramenti viola dorati che credo mai Gino avrebbe indossato; c'era il cardinale Poletto di Torino, che ne ha fatto una bella presentazione, facendolo però un po' più prete di quanto in realtà non ci apparisse - e c'erano i suoi della cascina G, cioè noi, spersi tra la folla, silenziosi e un po' smarriti, che, nel suo nome, ci consolavamo e rinnovavamo relazioni, amicizie, affetti e l'impegno di non perderci. ....


... Il Gino è comunque dentro di noi con tutta la sua voglia di fare che spesso da' dei punti anche a tante persone molto più giovani. Gli addii, o meglio gli arrivederci, sono sempre comunque intrisi di lacrime, ma l'averlo avuto con noi fino ad ora è stato veramente un grande dono. Il suo modo di essere e di vivere il vangelo deve sempre essere un esempio da seguire....

... più che il ricordo è il suo pensiero che rimarrà nel cuore di chi ha conosciuto questo "piccolo grande uomo-prete". Non ho avuto questa fortuna, purtroppo, ma mi sento di avvicinarmi a voi per condividere questa tristezza. Sembra sempre più raro trovare persone così, per questo, forse, ci stupiamo quando qualcuno ci offre gentilezza, semplicità e amore senza confini territoriali e/o razziali, al di là del suo credo. ....

..... la tristezza di non avere più Don Gino a prenderti le mani, che mani calde aveva,stringerti il braccio,parlare serio scherzando, ma non riesco a pensarmi senza di lui.Quanta gente è arrivata ,il duomo,era strapieno,io non avevo mai pianto ma quando ho visto la cassa in terra davanti all'altare non mi sono più tenuta e non riuscivo a fermarmi. Non si è mai pronti, ma lui lo era e lo sapeva, sapeva che era arrivato il suo momento.Ora cercheremo di trovarci ancora,.... pregheremo e ceneremo, parleremo di cosa fare per continuare in qualche modo ..... Vedremo.... anche IL Gino ci darà una mano. ....

... anche se io personalmente l'ho visto e sentito solo un paio di volte, mi sono bastate per farmi un'idea della persona, idea arricchita dai vostri racconti e resoconti.
Soprattutto, quando siamo venuti con voi, una cosa mi ha colpito e cioè l'atmosfera che si respirava: di intesa, di confidenza, di condivisione che certamente derivava dalla consuetudine alla frequentazione, ma anche e soprattutto dalla presenza di un punto di riferimento "emanante" in comune, qualcuno che con il suo carisma ti induce a guardarti dentro, ti aiuta a prendere decisioni e a compiere scelte; in una parola che ti mette nella condizione di ri-definire quotidianamente la tua vita pur senza rinnegare il tuo profondo essere.
Ognuno dovrebbe avere il suo don Gino e sono sicura che per ognuno ci sia, ma bisogna voler tenere gli occhi ben aperti. Quello che vi ha dato nessuno ve lo può togliere perché fa parte di voi. ...


... mi fa piacere che me l'abbiate fatto conoscere, un vero esempio per quel poco che ne ho potuto apprezzare, e un po' di rimpianto per non essere riuscito a conoscerlo meglio ...

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